con Veronica Di Bussolo, Marco De Rossi, Marco Duse, Alice Marchiori, Marco Tizianel,
Sandra Zabeo
e con la partecipazione di Gianmarco Busetto
regia di Marco Caldiron
produzione Carichi Sospesi/ Farmacia Zooè
Progetto sviluppato grazie al contributo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, centro AIKU
– arte impresa cultura e della Regione Veneto POR FSE, Fondazione Venezia e Comune
di Mirano.
I quadri del pittore americano Edward Hopper prendono vita nelle azioni performative delle compagnie teatrali Farmacia Zooè e Carichi Sospesi. Accompagnate da poesie di Raymond Carver, i corpi dei performer vanno ad animare negozi, vetrine, portici e piazze delle città, alla ricerca di un senso di comunità e vicinanza che va al di là delle parole.
Note di regia
HOPPER IN A BOX è un progetto di performance teatrale urbana ideato da Carichi Sospesi in collaborazione con Farmacia Zooè.
L’idea di HOPPER IN A BOX nasce dal bisogno di rigenerare alcuni spazi urbani per superare il vuoto sociale, economico e narrativo che si è creato nelle nostre città portando i quadri del pittore Edward Hopper nelle nostre città, in versione “in carne e ossa”, reinterpretandoli con l’uso di attori e attrici, luci, musiche e narrazione. La performance prevede l’utilizzo delle vetrine dei negozi che faticano economicamente e che hanno bisogno di attrarre il pubblico con una proposta non commerciale ma culturale.
Lavoreremo a partire da alcuni quadri di Edward Hopper, mettendoli in scena tramite la composizione di alcuni tableaux vivants, letteralmente “quadri vivi”, “quadri portati in vita, dati alla luce”. Nei suoi quadri, Hopper racconta le distanze tra anime e corpi, distanze incolmabili, immerse in atmosfere sospese che ci sembrano particolarmente evocative in questo momento storico la performance sarà accompagnata da una voce fuori campo che leggerà racconti e poesie di Raymond Carver, a sua volta narratore di realtà assurde e alienate, ma con un tocco lieve, ironico e spesso umoristico.
Il pubblico potrà assistere alle performance dall’esterno delle vetrine ma anche dall’interno, accedendo normalmente accedere per fare acquisti, immergendosi nella performance, che non lo coinvolgerà direttamente ma che inevitabilmente influirà sull’atmosfera del negozio, ad esempio rallentandone i ritmi.