L’importanza di chiamarsi Ernesto.

Compagnia teatrale I Sopravvissuti
“L’importanza di chiamarsi Ernesto” è forse il più grande capolavoro del genio
letterario di Oscar Wilde. Ogni parola per descrivere e raccontare questa commedia
risulterebbe già detta e, quindi, superflua, se non addirittura inutile. Come trovare
parole nuove per commentare la somma ironia, l’eleganza nello stile, la pungente
critica alla società, alla vacuità delle conversazioni e delle vite dorate dei ceti
privilegiati e alle falsità di cui è intessuto l’animo umano e che pervadono ogni
battuta degli eleganti personaggi di questa commedia? Alla domanda se
“ L’importanza di chiamarsi Ernesto. ”abbia ancora degli elementi di attualità, tutti
noi dovremmo riconoscere che ora, più ancora che a fine ‘800, il gusto delle
conversazioni prive del minimo contenuto, il trionfo della apparenza sulla sostanza,
la falsità e la menzogna come stile di vita siano diventate caratteristiche comuni a
tutti i ceti sociali e non più solo delle classi agiate. “ Resisto a tutto, tranne alle
tentazioni. ” scriveva Oscar Wilde. E l’augurio è che non sappiate resistere alla
tentazione di volere riflettere divertendovi di fronte a questo immortale classico della
letteratura per il teatro.
Paolo Franciosi